“Un giorno – scrisse Goethe – la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”

La paura sovente è più minacciosa di quello che pensiamo.Per questa ragione spesso cerchiamo di nasconderla, negarla o evitarla.
Ma in realtà tutto ciò non serve.
Occorre invece prima di ogni cosa imparare a farsela amica, occorre imparare ad agire nonostante la paura, occorre trovare il coraggio dell’amore.


Racconta Joe Hymans nello “Zen e le arti marziali”: “Quando ero ragazzo e vivevo in Corea ero terrorizzato all’idea di incontrare una di quelle feroci tigri che vivevano in quei paraggi.
Durante il mio primo periodo di addestramento alle arti marziali, il mio maestro che era a conoscenza della mia paura, mi raccomandò di meditare visualizzando me stesso in combattimento con una tigre.Fu così che cominciai a visitare lo zoo di Seul per studiare le tigri che vi erano imprigionate e familiarizzare con le loro abitudini e i loro movimenti.
Con il passar del tempo mi resi conto che anche una tigre ha dei punti deboli: le sue fauci non hanno una mobilità assoluta, inoltre per fare a pezzi una preda debbono basarsi sulla forza delle proprie zampe. Iniziai ad elaborare alcune strategie per i miei combattimenti immaginari con la tigre, in modo da sfruttare i suoi punti deboli. Ben presto cominciai a vincere qualche schermaglia e la mia paura delle tigri cominciò a scomparire”.
Siamo noi che impedendoci di agire, anche a piccoli passi, alimentiamo la paura.

Un’altra via per vincere sulla paura è l’amore.
L’amore ci dispone ad atti di grande eroismo.Ho conosciuto persone che hanno messo a repentaglio la propria vita pur di salvare qualcuno.Nell’ultimo film di Woody Allen “La ruota delle meraviglie” possiamo cogliere come una vita banale senza amore rende i personaggi superficiali, infantili e pavidi. Bagnini e drammaturghi, lavapiatti e presunte attrici, cercano di alleggerire la propria vita, ubriacandosi, tradendo, innamorandosi, illudendosi di diventare chissà chi. Ognuno di loro non tanto diverso da quel bambino ribelle ed inguaribile che, appiccando fuoco ad ogni cosa a dispetto di quello che gli dicono i genitori e lo psicoanalista, cerca di sottrarsi con i suoi pericolosi riti ad una vita dove esiste solo la noia del nulla.
Poi all’improvviso per distrazione atterra l’Angelo della morte. Una telefonata mancata e due assassini sopraggiungono per compiere l’omicidio a cui erano stati destinati.Da quel momento scompare il colore del mare e il cielo si fa grigio.
Ma la vera morte era già arrivata molto prima.
 La vita assurda e scialba dei protagonisti è già un’anticipazione della morte improvvisa sempre negata.
 Chi è che può sfuggire a questo insulso destino? 
Sembrerà un paradosso. Ma è il “normale” che prendendo atto della propria paura implora la compagna fedifraga che non se ne vada.
Anche in quella relazione non c’è amore, ma almeno c’è il desiderio di smettere di mentire.

Forse al di là della “grande ruota” delle pseudo “meraviglie” quella è l’unica cosa vera che merita attenzione.Quindi dal momento che nel capolavoro di Allen nessuno può arrendersi all’amore, una prima possibilità starebbe nel riconoscere la paura e condividerla.Ma nessuno dei protagonisti, se non il “normale”, rinuncia alla propria maschera. Nessuno, ingabbiato in un tentativo di sopravvivere alla paura, si sottrae alla menzogna.Così tutti privati della capacità di amare vivono come marionette in una sorta di circo delle illusioni, un circo di gesti inconsapevoli senza morte e senza vita.

Prof. Franco Nanetti

(Parzialmente tratto dal saggio intitolato “Psicologia e Spiritualità”, 2016, Rimini)

Docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Urbino. Psicologo, psicoterapeuta, Direttore e Coordinatore didattico del Master di I livello post-lauream in “Counseling and coaching skill” e di II livello in “Mediazione dei conflitti” presso l’Università di Urbino, supervisore e coordinatore scientifico della Scuola Superiore di Counseling professionale e del Master Internazionale in Psicologia transpersonale.

Da tempo i suoi studi si sono focalizzati sull’approfondimento di tematiche inerenti un’integrazione tra psicologia e spiritualità, nella ricerca di una comprensione degli stati evolutivi della coscienza e di percorsi di guarigione profonda. E’ autore di numerosi libri pubblicati con Case Editrici di fama nazionale ed internazionale.

Tra i più recenti in particolare sul tema segnaliamo: Psicologia e spiritualità (2012), Il risveglio della coscienza (2012), Laboratori di consapevolezza (2013), Psicosomatica spirituale (2016), La mente che cura (2017), Grammatica del cambiamento (2017). Il saggio “Superare i momenti di crisi” è stato tradotto e diffuso in paesi stranieri. Ha pubblicato la voce “Counseling” nel “Dizionario Internazionale di Psicoterapia” Alessandro Salvini e Giorgio Nardone Garzanti, Milano, 2013.

Ha lavorato come opinion leader per numerose emittenti televisive, per riviste specialistiche e quotidiani nazionali.