*Liberamente tratto da: P. Milani, Progetto genitori

Intenzionalità, asimmetria, reciprocità, passione: questi i nuclei fondamentali della relazione educativa.

L’azione educativa, propriamente tale, presuppone intenzionalità cioè volontà di promuovere il migliore sviluppo della personalità di un altro individuo in un contesto specifico. È chiarezza di fini e obiettivi, coscienza, da parte dell’educatore, del proprio compito e del proprio ruolo, così come della dimensione della progettualità e del suo collocarsi, dunque, nell’orizzonte del possibile.

E il possibile esclude la necessità: il traguardo non è mi assicurato perché c’è sempre lo spazio, inviolabile, della libertà dell’altro, pertanto, lo scacco, ha tante possibilità quanto il successo.

(La relazione educativa) È equilibrio, difficile e precario, tra intenzionalità e consenso, fra autorità e libertà.

L’educatore propone, con la fiducia che ci sia nell’altro la disponibilità a riconoscere come valida la proposta.

L’educando accetta se e quando coglie nella proposta la possibilità di una piena realizzazione di sé attraverso la sua libera iniziativa.

La relazione educativa è asimmetrica, infatti chi educa ha maggiori competenze, esperienze, maturità, ma complementare, non può esserci l’uno senza l’altro, il che comporta parità valoriale, rispetto reciproco della propria condizione esistenziale.

La sua finalità è che il figlio, l’allievo, sia messo nella condizione di partecipare attivamente al proprio iter evolutivo, alla costruzione della sua autonomia e libertà.

L’autorità educativa è sempre autorità liberatrice e quindi destinata ad esaurirsi, a cedere il passo, a donare le radici e le ali.

La relazione educativa è reciprocità: il “piccolo” può crescere perché il “grande” è impegnato nella propria crescita, l’adulto che educa può dirsi educatore se è disposto a un’azione educativa su di sé.

Sono entrambi soggetti di educazione perché non può esistere un oggetto in educazione.

I figli/e, gli allievi/e incidono inconsapevolmente sui comportamenti degli adulti che li educano, c’è fra loro influenza reciproca, sono i due poli della relazione immersi nello stesso dinamismo verso un compito infinito, ma possibile.

Autonomia nella reciprocità: realizza te stesso realizzando l’altro.

La relazione educativa è una relazione appassionata fra due persone in divenire, in cui una ha soltanto più strada davanti a sé dell’altra.

È la passione del dialogo profondo, dell’accettazione incondizionata, del rispetto, della comprensione.

È la passione dell’unicità.