In questo periodo di pandemia, la nostra scuola, da sempre attenta ai bisogni che emergono a livello personale e sociale, si è messa al servizio degli altri, di chi ha bisogno di ascolto e di aiuto, delle persone più̀ fragili, attraverso due importanti progetti:

Il Progetto “Una parola amica” che aiuta persone anziane in questo momento di solitudine e distanziamento sociale. Il progetto vede la collaborazione tra Comune di Bologna, ACER e AUSER che, a sua volta, è capofila di un gruppo di associazioni partecipanti: Don’t Panic, Organizziamoci, Sardine, Forum terzo settore, Volabo, Cngei, Agesci, Yoox, Una città con te, The Crew, Unione rete studenti universitari.

La nostra associazione ha offerto ai volontari un orientamento formativo di base per affrontare al meglio la “telefonata di sollievo”, avvalendosi di alcune tecniche dell’ascolto orientate alla relazione d’aiuto.

Il progetto “Servizio di counselling a distanza”, autonomo della scuola,  anch’esso nato per dare aiuto a persone in difficoltà e offrire loro una possibilità̀ di ascolto e vicinanza per parlare insieme dell’esperienza che stiamo vivendo.

Di seguito una testimonianza di uno dei nostri counsellor professionisti che, in modo volontario, sta portando avanti una relazione d’aiuto.

“Da circa un mese e mezzo, faccio un colloquio telefonico, con una cadenza di tre volte alla settimana, con una persona in grande difficoltà emotiva.
Per la maggior parte del tempo, sto in ascolto, ho capito che è questo di cui ha bisogno, perché attorno a lei nessuno ascolta e comprende le sue ansie e le sue paure.
Per noi counsellor, non basta avere una buona conoscenza di tecniche e strategie. Occorre possedere le qualità umane senza le quali l’ascolto dell’altro, diverrebbe
artificioso e inautentico. Credo che per lavorare in questi contesti, oltre all’empatia, sia necessaria la compassione, come stato superiore che consiste nel possedere gli elementi ideali per alleviare la sofferenza.
Solo ponendosi in modo autentico e con compassione, si può dare aiuto. Il più grande dono di questa esperienza: le parole dette proprio ieri dalla persona che cerco di aiutare. “Grazie, grazie per tutto quello che fai per me, tu non hai idea di quanto tu sia stata la mia salvezza in questi giorni..”.

Quale maggiore ricompensa si può avere dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa, anche di piccolo o che a me sembrava tale, per dare aiuto a qualcuno.